domenica 13 luglio 2014

Lo gnocco del discernimento

"Il termine “crisi” (κρίσις) deriva dal verbo greco κρίνω che significa “separare”. Esso era utilizzato originariamente con riferimento all’attività della trebbiatura, consistente nella separazione della granella del frumento dalla paglia e dalla pula".


 Il tempo della crisi era, quindi, in questa originaria accezione, il tempo della cernita, della scelta, del discernimento. Un tempo in cui individuare cosa tenere e cosa scartare. Un setaccio insomma.Un'operazione di emersione direi io. La crisi induce al discernimento  - se non si appiattisce sull'immobilismo -  e il discernimento conduce all'emersione della scelta. Riflettevo su tutto questo nei giorni scorsi e mi è tornato in mente un pensiero che un po' di tempo fa era stato per me piuttosto ricorrente e che oggi più che mai mi sembra essere vero per la mia vita. Per alcuni aspetti si tratta di una ri-edizione culinaria del discorso sulla punteggiatura.

Le scelte, quelle vere, quelle che si traducono nell' "elezione" di qualcosa, nel riconoscimento di un valore, di un di più per la nostra vita, sono come un grosso gnocco cotto a puntino. Si, avete letto bene, uno gnocco!
Durante il periodo del discernimento noi siamo come acqua messa a bollire. I pensieri gorgogliano, borbottano, fanno rumore dentro e fuori. Sentiamo di avere delle fiamme che ci accendono i sensi, i desideri, le paure. Siamo incandescenti spesso: reagiamo con forza a quanto succede fuori per l'incapacità di usare la stessa decisione rispetto a ciò che ci agita dentro. Contemporaneamente evaporiamo: parti di noi prendono il volo, quelle più leggere, più inconsistenti, e in questo evaporare ci purifichiamo. Rimane solo ciò che serve per proseguire nella cottura. Quando il punto di ebollizione è quello giusto immergiamo in quell'acqua agitata un abbozzo di scelta. Lo gnocco crudo per intenderci. Ha già una forma,è stato impastato, lavorato con tutto quello che c'era a disposizione. Ora lo gnocco deve affrontare l'acqua.
Inizialmente va giù. Tocca il fondo, è sballottolato da una parte all'altra della pentola, ma se impastato bene tiene la cottura, non si spacca. Per questo è importante conoscere le dosi degli ingredienti, usare prodotti buoni, lavorare con forza l'impasto, affidarsi ad un Cuoco capace.
Non puoi anticipare i tempi di cottura degli gnocchi. Non puoi decidere di tirarli fuori quando sono ancora in basso. O meglio puoi farlo ma il risultato sarà una pasta immangiabile. La fretta non aiuta in cucina come nella vita.
A suo tempo, improvvisamente, lo gnocco viene a galla. L'emersione è avvenuta e ti ritrovi tra le mani "compiuto" quello che prima era solo un pugno di farina e un'acqua tormentata dal calore. Certo non è finita qui: tanta parte la fa il condimento, ma la base è pronta!
Buon pranzo a tutti!