lunedì 2 novembre 2015

Lode dei gesti rubati

Per i sorrisi scambiati,
che volano da un lato all'altro di una stanza
sulle traiettorie di sguardi cercati.
Per la mano che si poggia improvvisa sulla spalla
a dirti una presenza
e per quella che in mezzo alla folla cerca, sicura, la sua corrispondente in cui incastrarsi.
Per il tocco leggero sulla guancia di un volto stanco
che promette conforto e ristoro.
Per lo sguardo fiducioso e tremante di una madre
che a distanza segue i primi atterraggi del figlio.
Per il gesto timido e furtivo di chi,
passando davanti ad una chiesa,
avvolge il suo corpo nell'abbraccio trinitario
di un segno di croce.
Per quel fazzoletto non chiesto
che tempestivo ti arriva tra le mani
ad asciugare le lacrime.
Per quel profumo di tenerezza che sale dal bacio di un padre
mentre tra le braccia stringe una piccola vita addormentata.
Per quel filo di complicità che congiunge cuori
che condividono sogni e realtà,
pur nel silenzio delle parole.
Per quei corpi anziani che quasi incastonati l'uno nell'altra
 - tanto si appartengono ormai -,
fanno ancora la strada insieme,
conoscendo l'uno il passo dell'altra,
aspettando l'uno il tempo dell'altra,
rispettando l'uno la sosta dell'altra.
Per lo stupore negli occhi del viaggiatore
che non si stanca di gustare il creato e lì,
sedutoti accanto, chiude gli occhi,
offrendo il viso al sole, e sorride.
Per il pianto nascosto e lo sguado smarrito
di una donna che non riesce a vedere il futuro.
Per il canto di lode che nella notte, con forza,
eleva la donna non più padrona del suo corpo
ma ancora libera di offrire la sua preghiera.
Per tutti questi di pezzi di vita rubata,
ascoltata con gli occhi,
custodita nel cuore,
Grazie.