giovedì 7 maggio 2015

Preghiera ignorante

Vorrei pregarti ma oggi come non so.
Oggi non riconosco la consistenza del sentire che come onda si apre e si ritira continuamente nel "durante"
 di queste giornate.
Oggi non so interpretare i pensieri che come girandole fiorite assecondano il vento senza potergli opporre resistenza.
Oggi non so controllare le lacrime mute - dicessero qualcosa! - che dalla punta del mento fanno tuffi a colpire sezioni di un corpo altrettanto muto.
Oggi non so scolpire il blocco di marmo, compatto - irritante nel suo esserlo - che mi è posto davanti con un grosso cartello in cima: "dammi forma...trova forma"
Oggi non so come si ascoltino le voci di dentro quando fuori è tutto frastuono.
Oggi non so come si possano tacitare le voci di fuori quando dentro è silenzio arrogante.
Oggi non conosco il sapore dei desideri veri, che resistono, e non trovo parole per interrogarli.
Oggi non conosco la pazienza del piantare senza vedere crescere.
Oggi non ho l'intelligenza del cuore che discerne i voleri, filtra le attese, soppesa i pensieri.
Oggi non conosco l'arte della memoria grata.
Solo una cosa oggi riconosco: la mia ignoranza e la Tua sapienza, la contingenza della prima e l'eternità della seconda.
Solo questo oggi riesco a chiederti: di rendere sapido ciò di cui oggi ignoro il sapore ma che da sempre in Te è sapore.