mercoledì 19 aprile 2017

In quelle sette miglia

Vorrei riconoscerti al mattino,in quel raggio che si insinua lento da una fessura,allargandosi nella camera.
Vorrei riconoscerti negli spazi vuoti che resistono in mezzo al ritmo dei pensieri, che già anticipano i passi del giorno.
Vorrei riconoscerti nella trasparenza di due occhi e nell'immediatezza di un sorriso.
Vorrei ritrovarti in quel pensiero del cuore che si accende all'improvviso,un po' promessa, un po' ricordo.
Vorrei trovarti nelle lacrime che mi restano come ultime parole sensate pronunciabili davanti all'orrore.
Vorrei scoprirti nell'umanità semplice di un gesto mai scontato e di parole dimenticate.
Vorrei riconoscerti nella unicità di un nome,di una storia,di un passato e nella speranza di un futuro.
Vorrei guardarti attraverso un cielo che si infiamma,una cima che si allunga agile,una notte ferma e trapuntata di stelle.
Vorrei riconoscerti in quella voce familiare che si fa rifugio e abbraccia le fatiche,in quella bocca che bacia le ferite,in quella mano che porge al mio cuore un palloncino perché conosca il vento, la leggerezza.
I miei vorrei lastricano la strada verso Emmaus.Tu metti i tuoi passi accanto ai miei.