domenica 29 settembre 2013

Prime conclusioni parziali

Allo scoccare del 19° giorno senti di aver preso un po' di confidenza con la città: inizi a darle del tu, non utilizzi più ogni due minuti la cartina della metro, conosci le direzioni principali, ci sono due o tre zone in cui ti muovi con familiarità ostentata, la cassiera del supermercato ti riconosce, addirittura qualche poveraccio (sperduto come te il primo giorno) si azzarda anche a chiederti  informazioni sulla strada e tu gliele sai dare.
E così senti di poter iniziare a fare piccole sintesi e tiri fuori le tue "verità" parziali.
Ve ne condivido alcune:
1)Impossibile pensare di sopravvivere mangiando tre mesi come "loro". Li preparano dalla nascita,tu misero europeo dal pancino delicato non potrai mai eguagliarli. Decisione: limitare al weekend lo sfondamento totale!





2) L'insalubrità della loro alimentazione ordinaria ha raggiunto un livello tale per cui "loro" stessi si stanno ribellando: proliferano ad ogni angolo e in ogni piazza, in piena Manhattan, mercati di frutta e verdura, fiere del biologico. E li vedi emozionarsi davanti ad un pomodoro "organico"!Protagonista assoluta dei mercati in questo periodo????E' lei...pronta a trasformarsi in facce inquietanti!!!




3) Per gli americani il dormire comodi è una questione seria!Sarà che passano metà della giornata a dormire nelle posizioni più assurde sulla metro...sta di fatto che la città (alle fermate metro soprattutto) è tappezzata di cartelli pubblicitari di materassi (che fanno il paio con quelli sulla "felicità sostenibile" di non so qualche scuola di filosofia e con quelli che ti danno consigli su come essere un buon padre). Il dormire bene qui è una questione sociale  : dal dormire di ognuno dipende il benessere collettivo. Quindi crepi l'avarizia: doppio materasso per tutti, altro che principessa sul pisello!!!

4) A New York non puoi non amare la musica di qualsiasi genere, di qualsiasi tipo. Ne sono imbevuti, se la portano dentro, la respirano nell'aria. C'è posto per tutti...ne troverebbe uno suo anche Gigi D'Alessio. Così una sera che non sai cosa fare puoi tranquillamente decidere di sprecare un giretto nell'East e a seconda di dove ti porta l'orecchio entri nei localini che si spingono per stare tutti in fila sul marciapiede ed eccoti servito: al prezzo di una birra puoi godere di 4/5/6 concerti, uno dopo l'altro!Musica dal vivo di buon livello al prezzo di una Corona. Cin!



5) A New York sopravvivono per "compensazione", e per compensazione alla caoticità di Manhattan si oppone la pace irreale dei parchi.



6) Una cosa senz'ombra di dubbio hanno da insegnarci: il senso della "cosa pubblica", dello spazio pubblico, della comunità. I newyorkesi vivono la città, la "occupano". Praticano sports, ascoltano musica, leggono, si rilassano, fanno picnic, chiacchierano ad ogni angolo della strada come fosse parte di casa loro. Lo capisci che la sentono come fosse un prolungamento della loro abitazione. Si portano dietro le coperte, le sdraio, i panini e occupano le piazze come fossero il loro terrazzo. I bambini giocano nei campetti pubblici di cui è disseminata la città un po' come nei nostri cortili di una volta. Uomini di tutte le età siedono ad orario continuato ai tavoli con  le scacchiere di Washington Square. Ognuno si sente libero di uscire di casa portarsi dietro una radio andare in piazza e mettersi a ballare. Lo spazio pubblico è di tutti e quindi di ognuno!Le case saranno anche piccole ma non importa: la  città è la loro casa!P.s.: forse pensano che la metro sia la loro cucina secondo questa logica: incredibilmente sulla metro si mangia a ciclo continuo come fosse una tavola calda!





6) I cafè devono svolgere delle parallele attività economiche illecite che gli consentono di rimanere aperti,altrimenti non si spiega come possano sopravvivere considerando che tu puoi andar lì prenderti proprio a sforzarti un espresso da due dollari e occupargli il tavolo, utilizzando la loro connessione, per una giornata intera senza che nessuno ti dica nulla.

7) Gli americani sono davvero avanti quanto a metodi per gestire le ordinazioni nei locali: vedi sistema nominativo da Starbucks (ma non solo) e sistema "shaking" dal mitico Shake&Shack!

Lettura in corso: Trattato "Galateo" di Giovanni della Casa in inglese trovato ad un dollaro in un baracchino di un enorme biblioteca...non chiedetemi perchè!

Esperienza consigliata per chi si trova a New York per più di due settimane: i corsi di conversazione (e non solo) organizzati dai volontari alle sedi della National Library: un modo simpatico per sentirsi un "estraneo familiare", per chiacchierare con gli anziani della storia americana e sentire le voci degli immigrati alla ricerca del sogno americano!P.s.Vi farò sapere come sono i corso  di Yoga=P!

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